29 giugno, 2008
PER COLPA DI CHI?
Simile concetto e' oggi espresso da Scalfari (tramite Altan), nell' articolo "Come hanno ridotto noi poveri italiani" (vedi ultimo paragrafo):
http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/politica/scalfari-fondi-2/scalfari-29-giugno/scalfari-29-giugno.html
Non condivido pero' il “li avete ridotti cosi”; secondo me, si sono ridotti cosi. Non e’ (solo) colpa di Berlusconi e dei governi. E’ colpa degli italiani, eccheccazzo. Sempre a scaricare il barile questi latini, invece di rimboccarsi le maniche (non tutti pero', grazie al cielo).
Grandi pretese e poca energia. Conviene continuare a rubacchiare tra quello che e' rimasto. Recipe for a disaster, direbbero gli inglesi: la ricetta per ottenere un disastro.
24 giugno, 2008
MUOVERSI IN LIBERTA'
Grazie al mio fido Nokia, ora forte di 2 freschi Giga di memoria, ecco qualche video.
Per le vie del centro e' facile imbattersi in un segway:
I rollerblade sono pure assai diffusi:
Riscio' d' ultima generazione per turisti oziosi:
Nella notte, curiose biciclette:
Altre mongolfiere sopra le vie della citta' (l' allarme e' scattato, ma il vecchio Passattone sempre li fedele..):
E per finire, ecco cosa e' atterrato sul campo in cui stavo facendo jogging: un dirigibile!
Se torno in Italia, sara' possibile percepire la stessa sensazione e pulsione di liberta', o il popolo e' oppresso dalla superficialita' dilagante e ormai rassegnato? E se si, perche' mai?
23 giugno, 2008
PARSIMONIA CALIFORNIANA
Leggo di questo giovane imprenditore californiano che, per scelta contro l' insensato ed estremo consumismo americano, ha deciso di vivere per un anno utilizzando "solo" cento oggetti. Bella iniziativa, che apprezzo in toto: tutto questo pattume plastificato che ci viene continuamente rovesciato addosso sta davvero stancando. Pure io vivo gia' magnificamente utilizzando probabilmente meno di quei cento oggetti, e la sfida dell' imprenditore di San Diego non mi sembra poi cosi' eclatante; i soli otto oggetti della regola monastica buddista mi paiono invece una sfida ben piu' ardua. Lodevole comunque la sua frase finale: "Gli oggetti devono essere utilizzati. Le persone devono essere amate. Peccato che la nostra società faccia proprio il contrario".
Mi piacerebbe chiedergli quali idee ha in testa per coniugare impresa e consumo moderato: avrebbe gia' trovato un socio in "affari".
22 giugno, 2008
LA MAGICA NOTTE DI JONINES
Ancora piu' su... Passando attraverso una fessura nel muro in via di ristrutturazione e con un minimo di arrampicata, eccoci in una torretta sopra al tetto! La vista attraverso le piccole fessure/finestre medioevali e' veramente fiabesca. Per questa occasione soltanto: evviva la turre eburnea!
Tappa successiva all' Accademia d' Arte poco distante. Ancora un po' di magia in questa installazione all' ingresso dell' Accademia.
Nell' aula magna film d' animazione lituani assai notturni ed onirici..
E nel cortile musica trance per le tribu' metropolitane.
Anche le aule sono aperte ai visitatori tutta la notte. Non si finisce mai d' imparare.
Tra i vari lavori, mi ha incuriosito questo (nella foto sotto), per via della mio recente interessamento ai temi dell' Artificial Intelligence, nanotecnologie molecolari e singolarita' tecnologica. Anche gli artisti "sentono" che l' homo sapiens si sta evolvendo in qualcosa di nuovo ed ancora sconosciuto.
Ed ecco l' artista, che si dice entusiasta all' idea di diventare un cyborg.
La lunga notte e' finita sulle note nu-jazz di un Dj giapponese che ha suonato al Cafe' de Paris (in stile molto Dimitri from Paris), mentre in Vokeciu Gatve continuava il brulichio di gente che portava il suo tributo all' appena sopraggiunta Estate. Che bella festa per tutti, piu' di cosi' non si poteva davvero chiedere.
14 giugno, 2008
La Costituzione della Repubblica della Felicità, Uzupis, Vilnius
Testo della Costituzione di Uzupis (quartiere degli artisti di Vilnius):
1. Tutti hanno diritto di vivere vicino al fiume Vilnia e il fiume ha diritto di scorrere
2. Tutti hanno il diritto all'acqua calda, al riscaldamento d'inverno e a un tetto
3. Tutti hanno il diritto di morire ma non è un obbligo
4. Tutti hanno il diritto di fare errori
5. Tutti hanno il diritto di essere unici
6. Tutti hanno il diritto di amare
7. Tutti hanno il diritto di non essere amati
8. Tutti hanno il diritto di essere mediocri e sconosciuti
9. Tutti hanno il diritto di oziare
10. Tutti hanno diritto di amare un gatto e prendersi cura di lui
11. Tutti hanno il diritto di badare al cane fino a quando uno dei due muore
12. Il cane ha diritto di essere un cane
13. Il gatto non è obbligato ad amare il suo padrone, ma deve essere di aiuto nei momenti di necessità
14. A volte si ha il diritto di essere inconsapevoli dei propri doveri
15. Tutti hanno il diritto di avere dei dubbi, ma non è obbligatorio
16. Tutti hanno il diritto di essere felici
17. Tutti hanno il diritto di essere infelici
18. Tutti hanno il diritto di stare in silenzio 19. Tutti hanno il diritto di avere fede
20. Nessuno ha il diritto di usare violenza
21. Tutti hanno il diritto di apprezzare la propria scarsa importanza
22. Nessuno ha il diritto di avere un progetto per l'eternità
23. Tutti hanno il diritto di comprendere
24. Tutti hanno il diritto di non capire
25. Tutti hanno il diritto di appartenere a qualunque nazionalità
26. Tutti hanno il diritto di celebrare o non celebrare il proprio compleanno
27. Tutti devono ricordare il proprio nome
28. Tutti hanno il diritto di dividere ciò che posseggono
29. Nessuno può dividere ciò che non possiede
30. Tutti hanno il diritto di avere fratelli, sorelle e parenti
31. Tutti possono essere indipendenti
32. Tutti sono responsabili della propria libertà
33. Tutti devono poter piangere
34. Tutti hanno il diritto di essere fraintesi
35. Nessuno ha il diritto di dichiarare colpevole il prossimo
36. Tutti hanno il diritto all'individualità
37. Tutti hanno il diritto di non avere diritti
38. Tutti hanno il diritto di non avere paura
39. Non deludere
40. Non combattere
41. Non cedere
Riflessione analitica sul testo: un percorso attraverso la Costituzione di Uzupio.
Leggendo con attenzione la Costituzione vengono alla luce alcuni elementi che sarebbe bene spiegare. Raggruppando gli articoli a seconda delle tematiche è possibile chiarirne il senso.
Alcuni articoli opportunamente affiancati nel testo potrebbero sembrare contradditori ad una prima lettura ma…
6. Tutti hanno il diritto di amare
7. Tutti hanno il diritto di non essere amati
Se io ho il diritto di amare ma allo stesso tempo di non essere amato da qualcuno posso arrivare a pensare che l’amore è dare non pretendere: amare non significa nemmeno possedere qualcuno. Può anche non essere corrisposto e amore rimane. Non bisogna esigere niente in cambio, è un sentimento puramente altruistico. D’altra parte, non esistendo il “dovere” di amare, di conseguenza nessuno ha il diritto ad essere amato.
16. Tutti hanno il diritto di essere felici
17. Tutti hanno il diritto di essere infelici
Si dice: la Repubblica della felicità di Uzupio ma… la felicità non sembra davvero essere un principio che sta alla base della Costituzione. Dipende esclusivamente dall’individuo. Non sarà la comunità a procurarla. Sei tu il protagonista della tua vita e a te spetta procurarti la felicità oppure, in accordo con la tua volontà, rimanere infelice. Se questo è quello che vuoi, non essere amato, non essere felice, fai pure. E’ la tua vita.
Proseguendo vediamo:
19. Tutti hanno il diritto di avere fede
Attenzione! Non viene specificato in “chi” o in “cosa”. Non si riferisce necessariamente alla fede in un Dio. Infatti, poco più sotto:
22. Nessuno ha il diritto di avere un progetto per l'eternità
Una possibile interpretazione di questo articolo potrebbe essere la seguente: “la vita è adesso” e va vissuta fino in fondo, l’eternità non è qualcosa verso la quale orientare le nostre scelte. Dobbiamo concentrarci sul nostro presente, non affidarci ad un futuro remoto che non possiamo conoscere. Forse ci è permesso soltanto avere progetti a breve, medio e lungo termine ma non all’infinito, perché l’esistenza è qualcosa di concreto che appartiene ad un tempo finito. Viviamola al meglio fino in fondo.
Poco più sotto, un articolo illuminante:
28. Tutti hanno il diritto di dividere ciò che posseggono
Condividere non è un dovere, bensì un diritto. Non siamo obbligati a spartire con gli altri i nostri beni, come potrebbero essere i frutti del nostro lavoro. Qui siamo lontani, e non a caso, dal modello socialista che ha contraddistinto la Lituania e l’URSS per quasi un secolo. Nella comunità di Uzupio l’individuo è importante, non si sacrifica per la comunità in toto ma viene valorizzato. Che sia importante lo notiamo in svariati punti:
5. Tutti hanno il diritto di essere unici
26. Tutti hanno il diritto di celebrare o non celebrare il proprio compleanno
27. Tutti devono ricordare il proprio nome
31. Tutti possono essere indipendenti
36. Tutti hanno il diritto all'individualità
La comunità non annulla la libertà degli individui, la garantisce. Non si sostituisce al singolo, lo amplifica. Non è un’entità superiore che si impone ma è costruita dal basso, fatta dai cittadini. Questo naturalmente non vuol dire disimpegno. Al contrario si promuove la serietà del proprio comportamento, l’assunzione di responsabilità:
32. Tutti sono responsabili della propria libertà
39. Non deludere
Non solo:
30. Tutti hanno il diritto di avere fratelli, sorelle e parenti
Avere una famiglia è un diritto. Fare figli è una necessità non una libera scelta! Si favorisce così il popolamento della comunità attraverso la famiglia, cellula sociale fondamentale per l’esistenza stessa della comunità.
Nella Costituzione si riscontra anche una profonda umanità: la tolleranza verso le imperfezioni e le debolezze che caratterizzano l’essere umano, l’accettazione della difficoltà di convivere nel rispetto gli uni degli altri, tutti coinvolti in un medesimo contratto sociale. Si vedano a proposito gli articoli:
4. Tutti hanno il diritto di fare errori
33. Tutti devono poter piangere
e in particolare, nell’ambito della comunicazione:
24. Tutti hanno il diritto di non capire
(incomprensione passiva, quando si è destinatari di un messaggio)
34. Tutti hanno il diritto di essere fraintesi
(incomprensione attiva, quando si è emissari di un messaggio)
Allo stesso tempo viene riconosciuto più volte il diritto al “quieto vivere”, ad una vita tranquilla, senza il turbamento alimentato dalle ambizioni, dalla competizione tra i componenti di una società per l’affermazione personale ottenibile con ogni mezzo, per il successo perseguito ad ogni costo, per l’infusione di tutte le proprie energie nella carriera:
8. Tutti hanno il diritto di essere mediocri e sconosciuti 9. Tutti hanno il diritto di oziare
21. Tutti hanno il diritto di apprezzare la propria scarsa importanza
18. Tutti hanno il diritto di stare in silenzio
Finora si è parlato solo di diritti. E i doveri dove sono? Gli unici che troviamo sono alla fine, quasi messi lì per apporre un sigillo del testo.:
39. Non deludere
40. Non combattere
41. Non cedere
Il secondo, “non combattere”, data l’impostazione dell’intera costituzione, sembra da interpretare in senso strettamente militare o comunque legato ad un’azione di forza, anche perché:
20. Nessuno ha il diritto di usare violenza
Non sembra invece che non combattere significhi arrendersi alle eventualità, dato che il terzo “non cedere” può essere inteso si come lotta passiva, resistenza, ma presuppone un impegno attivo nel difendersi dalla causa del proprio cedimento, per affrontare con vigore l’ostacolo che dobbiamo superare, per non lasciarci sopraffare dal problema che dobbiamo risolvere.
Ci sono poi alcuni articoli che più di altri sottolineano il tono di tutto il testo. Ad esempio:
29. Nessuno può dividere ciò che non possiede
E’ un ovvietà ma non priva di ironia, soprattutto in relazione all’articolo 28. Si veda anche:
3. Tutti hanno il diritto di morire ma non è un obbligo
Per concludere non si può non citare il seguente articolo:
37. Tutti hanno il diritto di non avere diritti
Suona come la consacrazione stessa del diritto, la sua massima espressione. Siamo così liberi da poter rinunciare ai diritti e sottostare a che cosa, soltanto ai doveri?
01 giugno, 2008
PASSEGGIANDO PER VILNIUS
Consueto giretto domenicale per le vie del centro ed ecco un po' di materiale. Nel bar degli artisti sotto casa (e' il bar del Centro d' Arte Contemporanea) si ritrovano anche incalliti giocatori di scacchi.
Poco piu' in la', sul sagrato della chiesa di Santa Caterina, vedo un assembramento di giovini..
Gia', molleggiano su grooves hip-hop. Kool!
A cento metri da li', eccomi al Moketoju Namai, ritrovo serale e location di eventi vari. No, nessun Dj electro nel pomeriggio, ma una bellissima rappresentazione di danze folkloristiche lituane.
Cliccare la foto per ingrandirla. Personaggi del genere al giorno d' oggi si vedono ormai solo in film tipo Signore degli Anelli. Da notare le due contadine alla viola e violino: le donne da queste parti hanno iniziato ad emanciparsi ben prima del '68. Normalissimo qui vederle alla guida di bus, a fare lavori da imbianchino o la guardia giurata (questo e' un altro tema caro allo zio Cece, su cui comunque oggi sorvolero' volendo fare un post leggiadro, proprio come l' atmosfera primaverile che aleggia per le vie della citta').
Bella differenza tra generazioni diverse.. in ogni caso, sembrano belli carichi. A volte ho l' impressione che qui in Lituania tutti ballino o cantino!