PRIMA PARTE - DIFETTI
Cominciamo dai difetti. L' inverno e' buissimo e il cielo e' perennemente coperto da nuvole basse, molto basse. Si fa la conoscenza di infinite tonalita' di grigio, e di quelle soltanto. Una giornata senza nuvole e' manna dal cielo, ne capitano una o due al mese. Il freddo e' intenso, ma si puo' affrontare con vestiario adeguato, media intorno ai -5 gradi, con punte intorno ai -20; come dicono i Lituani "non esistono cattive giornate, esistono cattivi vestiti". Il vestiario giusto e' dunque: calzamaglie da sci, giacconi molto spessi e imbottiti o pellicce (no, non i graziosi piumini che si usano in italia), scarpe massicce (occorre roba solida, con carrarmato molto spesso, essendoci sempre molto ghiaccio insidioso dappertutto, quindi niente scarpette graziose dalla linea leggiadra) e ovviamente guanti/sciarpa/cappello. In pratica comunque e' come vivere in una localita' sciistica alpina, non al polo nord! Ma il buio, quello e' molto triste e non da' mai tregua. A Gennaio e Febbraio molti prendono le ferie e se ne vanno giustamente al caldo, Turchia ed Egitto le mete preferite. La situazione descritta dura comunque 3 mesi circa, poi via via si comincia a ragionare.
Ovviamente l' umore della gente rispecchia pienamente il clima: d' inverno sono tutti mezzi depressi, amano crogiolarsi in quei barettini con quelle lucine piccole piccole, e trovare qualcuno che sdrammatizzi un po' e' assai complicato. Ma, dico io, non si potrebbe illuminare alla grande almeno all' interno dei locali? Per di piu' qui col nucleare non hanno grossi problemi in questo senso (centrale nucleare sovietica ancora in uso, della stessa generazione di quella di Cernobyl...). Quei quattro gatti che tengono alti gli spiriti sono piccoli eroi. Nonostante cio', funziona poco anche l' ostentata (finta) brillantezza di certi italiani in gita, la cui nota messa in scena viene ormai smascherata ancor prima di cominciare. In genere, ogni forma di ostentazione viene sanzionata (bella cosa). Insomma, e' gente sottile dotata di un' intelligenza silenziosa, e per far breccia occorre davvero portare semplice ed onesta allegria: merce rara.
Anche negli splendidi mesi estivi, il Lituano e' comunque sempre schivo e molto poco aperto. C'e' un fortissimo, eccessivo senso di difesa della propria individualita' (forse anche come reazione alle condivisioni imposte dal socialismo soviet) che porta i Lituani ad essere asociali e solitari. Bello di primo acchito, per un italiano stanco di pacche sulle spalle e sorrisi berlusconiani, pero' alla fine l'uomo e' un animale sociale e credo sia meglio un po' di attrito sociale piuttosto che l' isolamento solitario. Direi che, restando in Europa, Italia e Lituania rappresentano due estremi opposti in questo senso: una giusta via di mezzo forse la trovai in Inghilterra.
SECONDA PARTE - PREGI
Premessa: quanto ho da dire si riferisce a Vilnius, in particolare al centro citta'. Il resto della Lituania e' una storia diversa.
La cosa che preferisco qui e' lo spirito dei giovani. Nonostante i difetti di cui sopra, e' comunque evidente che i giovani lituani credono in un futuro migliore. Hanno poche possibilita', ma le fanno fruttare; con quel poco che hanno, riescono a tirar fuori idee e situazioni interessanti, un po' come in Italia negli anni '60. Peter, il poeta norvegese che frequentava il bar degli artisti che ho sotto casa, diceva che Vilnius e' una Parigi di inizio XXI secolo. Reputo questo un giudizio esagerato (cosi come la quantita' di alcoolici che Peter tracannava ad ogni ora), pero' e' indubbia la forte energia creativa e la decisa spinta di cambiamento che aleggia da queste parti.
Dal punto di vista occupazionale, ecco cosa e' accaduto: dopo la fine dell' economia pianificata, buona parte della vecchia guardia si e' trovata spaesata di fronte al nuovo corso ed e' rimasta tagliata fuori. I trentenni di quindici anni fa si sono cosi trovati di fronte ad un intero paese da ricostruire, una realta' da rifondare completamente da zero. Intere praterie da cavalcare in lungo e in largo, altro che nicchie di mercato. Oggi in aziende grandi e piccole e' "cool" avere dipendenti giovani e dinamici, e' proprio una questione di immagine. Buona parte delle vecchie generazioni infatti ha ancora un approccio soviet al lavoro: cercano di imboscarsi alla prima opportunita', vanno a bere, e tornano mezzi ubriachi. Personalmente ho avuto a che fare con le realta' piu' svariate e non ricordo di aver trattato con gente sopra i quarant' anni. Sono dunque spesso i giovani che controllano i vecchi, che tengono le fila: i giovani insomma sono visti come portatori di ordine e gli viene accordata fiducia e responsabilta'. Ecco dunque perche' i giovani sono attivi e motivati: gli stipendi non saranno granche', pero' hanno la possibilita' di essere protagonisti, di contribuire ai destini della propria societa'.
Altra cosa che apprezzo enormemente qui e' l' attenzione sincera per cultura, arti e musica. Ovviamente cio' vale per una parte soltanto della societa': ci sono pure qui buzzurri clamorosi, e parecchi. Il bello e' che pero' i vari ambienti sono nettamente distinti tra loro, a differenza dell' italica "mucillagine", dove ormai non si capisce piu' chi ci e' e chi ci fa. Negli ambienti creativi e intellettuali, dicevo, si nota un meraviglioso approccio sincero e semplice, a differenza del presenzialismo o smania di protagonismo che trovavo in simili ambienti in Italia. Per dire: serata estiva, ritrovo in piazzetta all' aperto (tipo aperitivo), proiezione di cortometraggi di produzione scandinava, pieno cosi' di giovani, tutti ordinatamente seduti in silenzio e attentissimi, applausi alla fine di ogni corto, niente schiamazzi o strafottenza varia. No, non intelletuali seriosi: giovani ragazzi per di piu' di area "trendy". Evidentemente hanno ancora una soglia dell' attenzione un po' piu' ampia rispetto ai giovani drogatelli occidentali. E dire che anche qui ci giocano con la Playstation.
Sui miei amati jazz e funk: ho assistito a molti eventi di varia natura e portata. Anche li molti giovani e giovanissimi di tutti i tipi, sereni e preparati. Ricordo da teenager andare solo soletto o col babbo al Donizetti, per poi dover ripiegare sul Motion al sabato (li ero ancora piu' solo). Nel Nord Europa ho appurato che anche un ragazzino puo' divertirsi molto senza dover ascoltare rock o pop. "Le donne odiavano il jazz" (P. Conte): si, quelle italiane. Caz, son veramente nato nel posto sbagliato..
L' Opera House mette in scena vari spettacoli ogni settimana e occorre prenotare con grande anticipo poiche' e' sempre tutto esaurito. Scenografie scarne, pochi orpelli, ma orchestra pazzesca e attori, ballerini e cantanti preparatissimi. La partecipazione e sensibilita' del pubblico e' straordinaria, sebbene quest' ultimo sia sempre composto e mai sbracato.
A proposito di bellezza, beh, e' ovvio che la bellezza delle donne lituane e' un altro elemento di punta dei "pro" sulla Lituania. La mia teoria e' che la natura qui ha selezionato le donne piu' belle per via del generale scarso interesse degli uomini locali nei confronti del sesso femminile. Cio' e' dovuto al sopra visto clima deprimente, oltre che all' abbondanza dell' offerta, che come noto riduce la domanda. Gli ometti finiscono dunque spesso per lasciarsi annebbiare dai fumi dell' alcol, e solo di fronte a veri e propri portenti della natura si risvegliano dal torpore e si ricordano dei piaceri di Eros.
Per finire, della cultura lituana amo le similitudini con quella scandinava (mia prediletta), quel senso della misura e del limite, del "piccolo e' bello", del calore di un focolare domestico come riparo da una natura severa, del rapporto ancestrale e pagano con questa natura, cose di cui tanto bisogno c'e' oggi in questo mondo mostruosamente "grande" e tracontante. Ma di questo diro' in un prossimo post.
2 commenti:
Salve!
Anch'io il mese scorso sono stata a Vilnius! Mi ha colpito moltissimo...è davvero una bella città! Spero di tornarci presto!
si ti ha colpito per la figa eh!
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