
05 agosto, 2010
24 luglio, 2010
09 luglio, 2010
BILL HENSON
29 giugno, 2010
10 maggio, 2010
MOVE D, IL MAESTRO
Anche in tema di amore moderno, mi pare che il signor Move D esplori il concetto con notevole competenza e capacita' di approfondimento.
Ma come fa?
26 agosto, 2009
15 luglio, 2009
MADONNA @ SAN SIRO

“Nonfogghettapposte! Nonfogghettapposte!”. Non mi è subito chiaro quello che un partenopeo sudato sta gridando mentre brandisce recenti gadget della divina. Don't forget the poster. Solo due euro aggiunge. Lo show " dolce e appiccicoso", uno degli eventi più attesi dell'anno, è appena finito e la massa di fedeli si allontana dallo stadio, incanalata tra carovane di venditori ambulanti di porchetta. Ma facciamo un passo indietro.



Ma parliamo di musica e del suo contorno, basta aperitivi.

Dopo l’apertura del buon Oakenfold, dj e remixer mondiale qui con delega da supporter (il quale ha riscosso l'apprezzamento del pubblico), i tempi sembrano ormai maturi per l'ingresso della diva. Lo lasciano intendere i fischi in aumento per intensità e frequenza, sinonimo di impazienza, e le ola continue, espressione di noia accumulata. L’inizio è ovviamente un’esplosione di suoni e luci all’altezza del personaggio. Un magma delirante la combinazione di decibel con le gigantesche M come Madonna stampate sul muro di casse dell’impianto acustico, la pedana che si protende davanti al palco fino al centro della platea, terminando in una specie di eliporto sul quale cala, in più occasioni, un lampadario enorme con funzioni ora di sipario, ora di schermo circolare per le proiezioni. E’ qui sotto che avviene la festa vera, dal ring di pugilato che emerge con tanto di combattenti, al pianoforte a coda sul quale la star è adagiata avvolta da un saio monacale, fino al concerto nel concerto, quasi per intimi, di un gruppo di gitani veri mentre scorrono video e riprese satellitari di India e Romania. Mentre Madonna applaude come un pappone sdraiata su cuscini finemente decorati. In uno dei primi brani, non chiedetemi il titolo, le immagini sui megaschermi vedono l’amica Britney Spears protagonista, presa dalla pazzia in un ascensore fermo. E’ un circo a cui mancano solo i nani sulle biciclette. Poi, all’improvviso, mi accorgo che non avevo minimamente considerato la presenza di musicisti sul palco. Vanno e vengono su pedane mobili ma ci sono! Ed io che fino ad oggi avevo assistito solo a concerti rock e jazz. Chissà dove avevo pensato di andare stasera? Di certo, sono ad un festival multietnico del tutto normale nel mondo dello spettacolo: ballerini thai dai lunghi rasta biondi, strumentisti afro in abito da sera, molto-più-che-seminude bianchissime danzatrici sadomaso dai capelli neri a caschetto e, finalmente, il bacio saffico di Madonna, che tutti ormai si devono aspettare, prontamente stampato sulla bocca di una figurante con velo da sposa.

Non vorrei, ma devo tornare a commentare ciò che accade attorno a me, nel breve raggio. L’altra mia vicina di posto, giovane trentenne verso gli anta (ehi, siamo tutti giovani qui e ci divertiamo!), si agita con passione inusitata. E' decisamente una fan scatenata. Nonostante le sia stato assegnato un posto a sedere, il suo sedere è tra le cose meno a posto di questo storico evento. In piedi, accompagna i balli del suo idolo replicandoli fedelmente (vogue…strike a pose), cantando i testi e, scaldandosi come un’indemoniata, solleva lentamente la sua maglietta di spugna fucsia trascinando le mani lungo i fianchi, fino ad afferrarsi il seno e lasciare intravedere quella pista di atterraggio il cui centro ideale è l’ombelico . Mentre ondeggia con sensualità esibita, la distanza tra il suo fondoschiena e le labbra gonfie aumenta progressivamente, come se fosse impegnata una mossa di danza hip-hop o in un passo di aerobica estrema. Non essendo lei Beyoncé, ahimè, il risultato è piuttosto comico. Una poltroncina più in là, quello che presumibilmente è il suo fidanzato si muove impacciato, abbozza un sorriso ma almeno all'apparenza resta indifferente.
I brani iniziano spesso con la cantante quasi sdraiata mentre si muove inquieta a braccia spalancate e gambe conserte, come se si stesse divincolando per uscire da un uovo o emergesse dalla nuda terra, un essere primordiale agli albori della civiltà che rinasce da se stessa al volgere di ogni nuova moda. Gli arrangiamenti di tutto il suo repertorio sono declinati esclusivamente secondo il gusto degli ultimi album, diciamo non più in là degli ultimi dieci anni, con un inevitabile accento su ritmiche tecno sostenute, elettronica al passo con i tempi, riadattamento dei vecchi pezzi opportunamente smontati e ricostruiti all’interno di nuove architetture sonore. Si avvinghia al palo della lap dance, salta la corda da sola o in compagnia, ma la cosa che Madonna ama fare di più è suonare la sua chitarra elettrica nera, una Gibson LesPaul mutuata dal hard rock, forse avvicinata a generi più soft da Lenny Kravitz. Ne afferra il manico come Giovanna d’Arco la spada. La tiene ad altezza pubica e percuote le corde con vigore ottenendone accordi di forte impatto. Specie se coperti dalla sovrapposizione di tutti gli altri musicisti all'unisono! Dice di amare l’Italia e aggiunge, ”grazie a Dio mio padre è italiano”. Probabilmente non lo ringraziava trent'anni fa, quando essere figlia di un immigrato del sud Europa in un America controllata da wasp e lobby ebraiche, finiva forse per alimentare il senso di rivalsa verso la società di una ragazza ambiziosa, determinata e intelligente. Dice anche di avere mal di gola e raffreddore, ma gli effetti e le diavolerie tecnologiche a sua disposizione mascherano quasi sempre ogni imperfezione, correggono le sbavature, grazie a chorus, harmonizer e quant’altro.
I cambi d’abito e di scenario non sono sempre repentini e vengono intervallati da veri e propri videoclip che sostituiscono del tutto la performance dal vivo in alcuni casi, giusto perché la regina planetaria di tutte le giovani bionde cinquantenni possa riposare qualche minuto o cambiarsi con più calma. E poi ritorna sul palco con più energia di prima, pronta a continuare questa celebrazione dell'universo femminile attraverso se stessa, fino all’epilogo della solenne messa cantata del pop, ai saluti finali mai fatti di persona e lasciati senza bis ad un cubitale GAME OVER fisso sugli schermi.
S.G.
27 maggio, 2009
BAR SARTEA

Si e' iniziato con del nu-funk/soul freschissimo appena spruzzato di elettronica, passando ad house jazzosa molto interessante, per poi chiudere belli "deep " con ipnotici suoni minimal/dub rigorosamente funkeggianti. Notevole l' impatto del locale: si trova in una dimora liberty fiocamente illuminata in magiche tonalita' rubino, con sontuoso ed elegante bancone d' epoca e giardinetto intimo immerso nel verde. Pubblico sereno e non fighetto, prezzi popolari. Da notare che da qui sono passati e continueranno a passare nomi notevoli del panorama internazionale (tra cui, ultimamente, Move D).
Davvero ottima serata per un martedi, peccato l' ora e mezza di macchina.
24 aprile, 2009
GONZALO RUBALCABA TRIO @ BERGAMO JAZZ
Mi hanno tenuto in apnea per un' ora. Memorabile.

Pagelle (da 0 a 10): Trovesi 7+, Rubalcaba trio 11
22 aprile, 2009
DARWIN BUT THE GIRL
O per dirla con gli Everything but the girl: "Adapt or die - Ten years of remixes" (titolo di una loro compilation che consiglio). L' eclettico e talentuosissimo duo londinese ha davvero dimostrato negli anni una capacita' di cambiamento impressionante. E a volte sospetta, per uno come me che non e' mai stato un facile "adattatore": in certi casi la band inglese e' giunta a compromessi difficili da digerire. Comunque la capacita' di cambiamento si puo' anche apprendere, con un po' di sforzo.
09 febbraio, 2009
PINO SCOTTO
In realta' ho scoperto da tempo Pino su Youtube, dove potete trovare moltissime tra le sue "uscite" piu' esilaranti. Non ho mai ascoltato rock, ma questa e' musica per le mie orecchie... vai Jack!
20 gennaio, 2009
PARTENZA SOULFUL
15 gennaio, 2009
BLACK IS
14 gennaio, 2009
BELLA E BRAVA

Amo molto Beady Belle per vari motivi, tra cui:
1. e' una cantante
2. incide sull' etichetta di Bugge Wesseltoft
3. e' scandinava
Qui una sua canzone proprio "Bella".
Bella - Beady Belle
Ecco il testo (che mi ritrovo a cantare a squarciagola): Bella, dopo mille peripezie - chissa' in fondo a quali inferi e' andata a cacciarsi - e' diventata anche brava. Ora la novella Ulisse del Nord e' rinata, forte e freschissima. E si sente lontano un miglio.
Per chi vuol ricominciare, e sa che si puo' rinascere.
When bella came home she wasn't recognized
She must have changed a lot she realized
She feels new
She feels strong
She feels young
She can do
What she wants
'Cause her past
Has disappeared
Her life is an open book
With no demands
Bella is grateful for the
Golden chance
To rub off her mistakes
And regrets
From tonight
She'll break loose
From restraints
By starting over
Bella
Bella's at the point of zero
Starting from the outset tonight
Bella struttin' like a hero
Celebrating that she's leaving tonight
Tonight
Tonight
It's like a fairy tale
A time machine
Bella forgets who she has ever been
She's reborn
She's rebuilt and refilled
She is torn
From her past
And tonight
Is her renaissance
Bella
Bella's at the point of zero
Starting from the outset tonight
Bella struttin' like a hero
Celebrating that she's leaving
Bella
Bella's at the point of zero
Starting from the outset tonight
Bella struttin' like a hero
Celebrating that she's leaving tonight
From tonight she can be anyone
But will never take the part of bella
She has no history anymore
She has no present
There is no future behind the door
There is no substance
Bella
Bella's at the point of zero
Starting from the outset tonight
Bella struttin' like a hero
Celebrating that she's leaving tonight
27 dicembre, 2008
STRANE COINCIDENZE
In questi giorni stavo riascoltando gli album Pacif Heights (2001) e The Sulston Connection (2000), e prestando per puro caso attenzione ad alcune parti vocali mi sono enormemente sorpreso nel coglierne gli espliciti riferimenti a singolarita' tecnologica, manipolazione genetica, radical life extension e tematiche annesse. Amo assai sia la musica elettronica funkeggiante sia il tema della singolarita’, ma non avrei mai immaginato che qualcuno la' fuori si azzardasse gia' (nel 2000!) a connettere i due ambiti. Unforeseen (imprevisto).
E come al solito: in UK sono avanti 7/8 anni. Mi succede da anni di constatarlo ripetutamente, in svariati ambiti.
The Driver - Unforscene
22 novembre, 2008
MARC CARY, PIANO ORGASM

Poi si dice che e' un mondo difficile. Pero' ci sono certe perle in giro che smuovono le montagne. Questo splendido solo di piano rimane su livelli di stratosferica tensione per lunghi interminabili minuti, mentre il basso nero, cupo, scuro non molla mai l' osso, in apnea. Cassa in 4, tutto il resto off beat. Un killer.
17 agosto, 2008
LUCE SERALE DEL NORD
09 agosto, 2008
GROOVE, MY DEAR - LANCIO UFFICIALE

Squilli di trombe e rulli di tamburi.. Lo Zio Ce oggi e' in vena di musica, e lancia ufficialmente il suo primo brano, "Groove, My Dear", completato dopo lunga gestazione ed innumerevoli abbandoni.
Strumenti utilizzati: sequencer Cubase, tastiera Casio, vari virtual instruments. Mancano mix e mastering finale, per cui il suono e' ancora tutto sporco.
Adesso sono alle prese con un pezzo deep house, che pero' e' diventato un po' troppo deep e ho perso il filo! Anche nella composizione musicale vale il motto tennistico (e non solo) del "fare le cose facili" (che funzionano). Ma non e' facile capire quali sono le cose facili che funzionano. Occorre esperienza, dal latino "esperire": provare, sperimentare. Bisognava dar retta agli empiristi inglesi..
PISELLO PAZZO E BACI SAFFICI
Crazy Penis: band che mi piace parecchio, ovviamente inglesi. Me li ricordo un decennio fa quando erano un duo prettamente elettronico. Ora hanno fatto carriera e guarda li' che bella band han tirato su! Splendidi grooves irresistibilmente funky, virate dance, suoni eterei e sognanti e un tocco finale leggermente pop. Se avessi fatto il musico, mio vero antico sogno proibito, questo e' proprio il tipo di band che avrei voluto mettere in piedi.
..e come al solito perdo la testa per la cantante di turno! ;) Questa Danielle Moore e' proprio la tipica personaggia di Manchester, dal piglio insuperabile. Mi ricorda molto Sasha, che conobbi a Brighton, pure lei di Manchester, detta "Tiger" non a caso. Era una tipa fenomenale, grossa cilindrata, forza della natura, molto sportiva diciamo cosi'. Un aneddoto: all' epoca a Brighton il lesbo tease (sostanzialmente due ragazze che si baciano per attirare l' attenzione dei maschi addormentati) impazzava gia' e Sasha ne era una grande interprete. Ma poi diceva, a meta' tra l' incazzato e il sorridente: "gli uomini sono dei poveri coglioni per scaldarsi tanto di fronte ad un bacio totalmente fasullo. Non vedete che vi stiamo prendendo per il culo!?". E brava Tiger!
ps: ho visto su YouTube il bacio Ambra Angiolini/Daria Bignardi: scarsissime, tipica scopiazzatura molle e sbiadita all' italiana.
22 giugno, 2008
LA MAGICA NOTTE DI JONINES
Ancora piu' su... Passando attraverso una fessura nel muro in via di ristrutturazione e con un minimo di arrampicata, eccoci in una torretta sopra al tetto! La vista attraverso le piccole fessure/finestre medioevali e' veramente fiabesca. Per questa occasione soltanto: evviva la turre eburnea!
Tappa successiva all' Accademia d' Arte poco distante. Ancora un po' di magia in questa installazione all' ingresso dell' Accademia.
Nell' aula magna film d' animazione lituani assai notturni ed onirici..
E nel cortile musica trance per le tribu' metropolitane.
Anche le aule sono aperte ai visitatori tutta la notte. Non si finisce mai d' imparare.
Tra i vari lavori, mi ha incuriosito questo (nella foto sotto), per via della mio recente interessamento ai temi dell' Artificial Intelligence, nanotecnologie molecolari e singolarita' tecnologica. Anche gli artisti "sentono" che l' homo sapiens si sta evolvendo in qualcosa di nuovo ed ancora sconosciuto.
Ed ecco l' artista, che si dice entusiasta all' idea di diventare un cyborg.
La lunga notte e' finita sulle note nu-jazz di un Dj giapponese che ha suonato al Cafe' de Paris (in stile molto Dimitri from Paris), mentre in Vokeciu Gatve continuava il brulichio di gente che portava il suo tributo all' appena sopraggiunta Estate. Che bella festa per tutti, piu' di cosi' non si poteva davvero chiedere.