29 febbraio, 2008

STELLE


Questa coppia gossip mi risulta interessante!

24 febbraio, 2008

NICOLA CONTE @ GRAVITY

Venerdi sera ritorno al Gravity dopo lungo tempo. E' uno dei locali piu' cool di Vilnius, ricavato in un sotterraneo ex-bunker sovietico. L' ingresso e' di notevole impatto: superata la cassa, si scende una scalinata (dopo la routiniera perquisizione), poi un basso, lungo, buio, squadrato tunnel di cemento, lasciato cosi' come era, adesso appena illuminato da radi neon soft. Sci-fi seventies, ritoccato con design minimal nordico. Alla fine del tunnel, (un po' di) luce: neon che domina su linee eleganti ben inserite in questo ambiente da guerra fredda (tema non piu' tanto retro'.. qui le recenti pressioni e mire di Putin e C. tornano oggi a suscitare serie preoccupazioni).

L' ambiente e' volutamente freddo (come sempre quando c'e' di mezzo il "cool", che sorprendentemente in inglese significa appunto.. freddo) ed e' frequentato da giovani benestanti vilniusiani. Nonostante cio' , non si notano particolari snobismi e pose: gli avventori sono belli serafici come di consueto a queste latitudini. Comunque questo non e' il posto migliore per farsi cento nuovi amici; pero', facendo le debite proporzioni, non oso nemmeno pensare al livello di incomunicabilta' e di rottura di palle che ci sarebbe in un locale simile a Milano. La costante baltica della superiorita' numerica femminile non si smentisce nemmeno qui: durante il warm up iniziale ho contato un 40 a 2 in mezzo alla pista da ballo! Tale abbondanza e' un meraviglioso insondabile mistero: spero mai nessuno ne scopra la soluzione, che' quel giorno magari finisce l' incantesimo.



Nicola Conte: collaudata miscela di jazz dance acustico, soli di piano su sambe infuocate, sonorita' cinematiche anni '60. Oltre a cio' sprazzi di minimal house a tratti anche un po' cupa (Herbert docet) e qualche suono electro qua e la ' per stare al passo coi nuovi trend dei ragazzini (va fatto, senno' chi paga?). Piacevole ed elegante, anche se non c'e' stato niente di eclatante: credo cio' dipenda piu' da me che dal Dj. Infatti dopo l' eccitazione dei primi anni 2000 per i risultati raggiunti dall' applicazione dell' elettronica ai suoni jazz e funk del passato, non mi pare si sia andati granche' avanti in questo genere. Resta comunque materiale dance di ottima qualita'.

Ho avuto modo anche di fare quattro chiacchiere con Conte: tipo educato, e decisamente introverso come spesso accade con questo tipo di Dj. Divertente anche vederlo alle prese con una giovane valchiria alla fine del set: penso tra i due ci fossero 20 anni e 20 cm di differenza. L' ho visto che stava soffrendo un bel po'!

10 febbraio, 2008

(FREE) JAZZ O PUNK (INGLESE). BEL REBUS

Sono nato in una famiglia parecchio perbene e la cosa mi ha influenzato assai.

Per lungo tempo e' stata una fortuna, ma anche una limitazione. Fin da bambino ho sempre avuto un animo particolarmente vivace ed esplosivo, cosa che fino ad una certa eta' e' stata accolta con divertita sorpresa e sincera curiosita'. Finita l'infanzia, pero', tale accesa estroversione ha cominciato a collidere con le aspettative e richieste della societa' benpensante, che anzi si attendeva a quel punto una decisa inversione di rotta.

Per risolvere l' impasse avrei potuto a quel punto darmi al punk; quel suono pero' non mi ha mai detto granche', avendo io una formazione musicale di stampo jazzistico, cosi decisi di costruirmi la liberta' in un modo meno immediato: avrei ottenuto gli attestati necessari ad essere dichiarato persona socialmente rispettabile (titoli di studio prestigiosi) e, da li', la liberta'. Cosi ho fatto.
Solo molto tempo dopo capii una cosa difficilissima: il piano di studi andrebbe scelto sulla base delle proprie aspirazioni professionali o quantomeno culturali e non per altre, seppur nobili, finalita', come appunto la conquista della liberta'. Ohibo' , che sciocchino che son stato!
Questa e' una delle tante esperienze che hanno consolidato un mio vecchio motto: le cose prestigiose sono tendenzialmente una grande inculata.

Fu cosi che nel bel mezzo dei vent'anni mi laureai senza infamia e senza lode, e presi a scorrazzare in lungo e in largo per la vecchia cara Europa, sulle ali della conquistata liberta'. Gia' nel decennio precedente sperimentai sprazzi di quella naturale predisposizione (innaturale e' infatti il non disporne), ma si tratto' di una condizione a corrente alternata, un continuo e poco costruttivo stop and go.
Nei primi mesi del nuovo millenio mi ritrovai dunque di colpo a poter finalmente disporre delle mie sorti, poterle forgiare a piacimento, come creta lo scultore.

E fu l' inizio di una serie di incredibili avventure, di cui daro' conto in questo blog.