24 febbraio, 2008

NICOLA CONTE @ GRAVITY

Venerdi sera ritorno al Gravity dopo lungo tempo. E' uno dei locali piu' cool di Vilnius, ricavato in un sotterraneo ex-bunker sovietico. L' ingresso e' di notevole impatto: superata la cassa, si scende una scalinata (dopo la routiniera perquisizione), poi un basso, lungo, buio, squadrato tunnel di cemento, lasciato cosi' come era, adesso appena illuminato da radi neon soft. Sci-fi seventies, ritoccato con design minimal nordico. Alla fine del tunnel, (un po' di) luce: neon che domina su linee eleganti ben inserite in questo ambiente da guerra fredda (tema non piu' tanto retro'.. qui le recenti pressioni e mire di Putin e C. tornano oggi a suscitare serie preoccupazioni).

L' ambiente e' volutamente freddo (come sempre quando c'e' di mezzo il "cool", che sorprendentemente in inglese significa appunto.. freddo) ed e' frequentato da giovani benestanti vilniusiani. Nonostante cio' , non si notano particolari snobismi e pose: gli avventori sono belli serafici come di consueto a queste latitudini. Comunque questo non e' il posto migliore per farsi cento nuovi amici; pero', facendo le debite proporzioni, non oso nemmeno pensare al livello di incomunicabilta' e di rottura di palle che ci sarebbe in un locale simile a Milano. La costante baltica della superiorita' numerica femminile non si smentisce nemmeno qui: durante il warm up iniziale ho contato un 40 a 2 in mezzo alla pista da ballo! Tale abbondanza e' un meraviglioso insondabile mistero: spero mai nessuno ne scopra la soluzione, che' quel giorno magari finisce l' incantesimo.



Nicola Conte: collaudata miscela di jazz dance acustico, soli di piano su sambe infuocate, sonorita' cinematiche anni '60. Oltre a cio' sprazzi di minimal house a tratti anche un po' cupa (Herbert docet) e qualche suono electro qua e la ' per stare al passo coi nuovi trend dei ragazzini (va fatto, senno' chi paga?). Piacevole ed elegante, anche se non c'e' stato niente di eclatante: credo cio' dipenda piu' da me che dal Dj. Infatti dopo l' eccitazione dei primi anni 2000 per i risultati raggiunti dall' applicazione dell' elettronica ai suoni jazz e funk del passato, non mi pare si sia andati granche' avanti in questo genere. Resta comunque materiale dance di ottima qualita'.

Ho avuto modo anche di fare quattro chiacchiere con Conte: tipo educato, e decisamente introverso come spesso accade con questo tipo di Dj. Divertente anche vederlo alle prese con una giovane valchiria alla fine del set: penso tra i due ci fossero 20 anni e 20 cm di differenza. L' ho visto che stava soffrendo un bel po'!

1 commento:

Anonimo ha detto...

sono interessato alla costante baltic.
El Tano