12 marzo, 2009

UN NUOVO CAPITALISMO

Ottimo articolo di Richard Layard oggi sul Financial Times: "E' giunta l' ora per un capitalismo meno egoista". Layard afferma che il concetto di progresso, cosi' come definito durante l' Illuminismo, si basa su due fattori: riduzione della sofferenza e aumento della felicita'. Dunque non implica necessariamente un aumento di produttivita' e ricchezza, valori invece unicamente perseguiti nel capitalismo contemporaneo. Le statistiche indicano che dagli anni '50 in poi la felicita' in Inghilterra e Stati Uniti non e' aumentata, nonostante lo straordinario aumento della ricchezza. Layard dunque sostiene che e' ora di iniziare ad impostare la macchina capitalista in modo diverso, visto che il sistema attuale ha cospicuamente eroso un serie di valori fondamentali come altruismo e fiducia nel prossimo.

Trattandosi di FT e di un articolista che e' pure Lord inglese, verrebbe da pensare che il signore in questione stia cercando di salvare il salvabile, visti i tempi che corrono. Ma a me pare di scorgere della sincerita' in queste tesi: come al solito vengono citati ad esempio i Paesi scandinavi, e si inneggia ad un sistema in cui "le altre persone sono dalla tua parte".

Anche Obama sembra essere d' accordo.

2 commenti:

Bosch ha detto...

Ti consiglio questa lettura sul capitalismo.
http://www.nybooks.com/articles/22490

Cesare ha detto...

grazie Bosch, molto interessante. adesso adam smith mi sta piu' simpatico: anche lui dunque non credeva che la mano invisibile risolvesse da sola tutti i problemi (teoria che appunto cosi' semplificata mi ha sempre suscitato molte perplessita'). dunque anche Amartya Sen sostiene che e' fondamentale ri-instaurare un clima di fiducia reciproca di fondo, senza il quale qualsiasi forma di capitalismo non puo' fiorire. occorre dunque far fuori in primis i vari madoff, sostituendoli con gente seria e nuove regole trasparenti. senza regole vincono si' gli animal spirits, ma quelli piu' estremi: i criminali. insomma, a questo punto di evoluzione del sistema capitalistico, occorre rivedere un bel po' di cose. io tifo sempre schumpeter (non solo nel senso della distruzione creativa degli imprenditori, ma della tendenza ultima del capitalismo ad evolversi verso una forma futuribile di "socialismo". Che i tempi siano maturi? Dubito, credo occorra un mondo molto piu' ricco prima di una spontanea evoluzione in quella direzione. ecco perche' amo le culture scandinave. ..ed ecco perche', un po' fantascientificamente, mi intrigano certi aspetti delle nanotecnologie. che bello sarebbe por fine alla scarsita' e a tutta questa lotta animalesca.