11 novembre, 2008

LA FINE DI FACEBOOK

Noto che anche a Bergamo ha iniziato ad impazzare la Facebook mania. Con conseguente (celata) gara al numero di contatti da sciorinare. Avendo molti "amici" su Fb ci si sente importanti players della scena sociale, seppur virtuale. "Sono su Facebook (come il prezzemolo), ergo sum". Dimostrero' che questo paradigma non durera' a lungo.

Il fatto e' questo: ora siamo solo agli inizi, e gia' molti hanno centinaia di contatti. E' noto che una persona anche socievole non puo' avere in vita piu' di 200 amici, intesi come conoscenti ad un livello quantomeno sufficiente. Cosa accadra' dunque tra qualche tempo, quando molti avranno migliaia di contatti? Che valore avra' a quel punto il singolo contatto? Il singolo "amico" tra i mille (ma che quasi nemmeno conosciamo) portera' un qualche tipo di valore aggiunto? Potremo inviare un messaggio, dicendo "caro amico ti scrivo", o chieder lui un favore, quando tutto cio' che sappiamo di costui e' poco piu' dell' indirizzo email? Come verra' percepito il "titolare" di 4000 contatti, se non come un cinico collezionista di persone (forse meglio dire di oggetti)? E quando tutti avranno 4000 contatti, che senso avra' sbirciare la lista degli "amici"?

Sara' la fine di Facebook. O la definitiva consacrazione (evidente a tutti) della sua superficialita'.



Va detto pero' che esistono gia' parties dal vivo per facebookers: dal virtuale al reale. Dunque se Fb serve anche a far incontrare la gente per davvero, ha anche alcuni risvolti positivi. Potrebbe accadere che la gente si affezioni per davvero all' uso di Fb, e che quindi inizi a fare selezione tra i potenziali amici Fb (l' opposto di quanto sta accadendo oggi) per evitare gli effetti collaterali di cui sopra. Ma Facebook al momento sembra studiato in modo da incentivare appunto la moltiplicazione esponenziale dei contatti. Compito dei gestori di Facebook e' proprio quello di calibrare l' evoluzione delle dinamiche di utilizzo del software per sostenerne la "credibilita' " sociale. Magari arriveranno a proporre gradi di condivisione differenziati: per altro gia' adesso e' possibile creare sottogruppi con limitata possibilita' di accesso ad alcuni dati (ed esempio le foto), ma e' un' opzione molto poco usata, e pericolosa: antipatico non poter vedere le foto dell' amica in quanto non si fa parte del gruppo di "prima fascia".

Comunque sia, Facebook e' di certo uno strumento innovativo con alcuni pregi, ma credo che nel tempo la sua incisivita' andra' diluendosi.

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