C'e' bufera sul recente episodio della pubblicazione online dei redditi degli italiani. Ci sono favorevoli e contrari, pro e contro. Pure Grillo si e' schierato contro tale pubblicazione. Come di consueto in "Storie e Filosofie", diro' la mia in ottica comparatistica con quanto accade in altri Paesi. Dico subito che credo non esista una posizione in assoluto giusta o sbagliata, ma occorra invece considerare la specifica situazione socio-politica di un Paese.
In linea di principio, in questo mondo di mascherine, finzioni e atteggiamenti, a me piace moltissimo la trasparenza: in ogni aspetto della vita, dall' amore fino alle tasse. Nel caso in esame, occorre pero' poi anche considerare le conseguenze sociali di tale pubblicita', soprattutto pensando all' uso che ne possono fare i malintenzionati.
Si e' parlato di Finlandia, dove con un semplice sms si puo' conoscere quanto ha dichiarato il vicino. Da li nasce poi la delazione: come e' che il proprietario del bar di successo o della farmacia sotto casa denunciano quanto un metalmeccanico? E si telefona alle forze dell' ordine. Mi pare un sistema encomiabile: e infatti in Finlandia c'e' un livello di evasione bassissimo. L' evasione e' li' percepita come un grave crimine ai danni dei consociati (cosa che infatti e'), ed il sistema la punisce duramente. Pure le multe sono proporzionali al reddito: recentemente un rampollo di famiglia milionaria ha pagato 170.000 euro di multa per eccesso di velocita'! Mica male, il ragazzino avra' imparato a non premere sull' acceleratore, cosa che tra l' altro potrebbe anche salvargli la vita, oltre che salvare vite altrui: entrambe cose assai utili sia al ricco che al povero.
Putropppo il tasso di criminalita' e la mentalita' italiana sono su livelli ben diversi rispetto alla Finlandia, e occorre dunque ragionare (turandosi il naso) diversamente. Sembra proprio che in un Paese di criminali (a partire dall' imminente Presidente del Consiglio, figuriamoci scendendo di categoria) occorra tenere celati certi dati, per salvaguardare il quieto vivere. Del resto la stessa cosa accade in Germania, Regno Unito, Stati Uniti: viviamo ancora in un mondo assai imperfetto.
Occorre prenderne atto, e da li' procedere poi passo a passo per migliorarlo, consci del fatto che non si possono fare passi piu' lunghi della gamba e che le cose richiedono i loro tempi. In quest' ottica, mi sembra di poter dire che forse le cose stanno lentamente migliorando in questo mondo in subbuglio. Occorre dunque combattere le forze che premono per farci fare passi indietro o comunque a favore della staticita'.
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1 commento:
Post come questo con tanto di riferimento finnico mi fanno pensare che forse forse ho fatto bene a promuovere il tuo blog dal mio.
Saluti da Copenhagen.
Antonio
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